Era il 1991 quando usci Actunhg Baby, un capolavoro assoluto degli U2, in effetti nell’album è contenuto quello che per me è il pezzo più bello mai prodotto dalla band irlandese: One. Ma la storia che accompagna il successo planetario del disco ha una curiosa coincidenza successa qualche mese prima della sua pubblicazione. La vicenda vede protagonisti i Joecool, la band dove suonai per molti anni. Premessa: In quel periodo suonammo parecchio in giro, soprattutto nei locali milanesi, spesso per poche lire, ma sempre disposti a creare e proporre la nostra musica. Le nostre esibizioni furono sempre molto apprezzate sia per l’energia sia per il nostro buon repertorio, quei piccoli palchi a volte sembravano grandi arene nelle nostre teste. All’epoca i nostri idoli musicali facevano parte dell’onda rock inglese, movimento riconosciuto poi come British invasion degli anni 80 ovvero Simple Mind, Ultravox, U2 ecc… e proprio da questi ultimi traevamo maggior ispirazione. Fu così che per annusare e assorbire il clima musicale di quel genere, Ale Peroli e Andrea Basile, rispettivamente bassista e cantante dei Joecool andarono a Dublino nell’estate del ‘91 e fra le varie mete non poteva mancare una capatina agli Windmill Lane Studios dove gli U2 registrarono la maggior parte delle loro produzioni in bella compagnia di Brian Eno, Daniel Lanois e Michael Brook. Gli studi di registrazione posti all’interno di un lungo muro per tutta la via Ringsend Road. Quello è tuttora un luogo di vero pellegrinaggio a livello mondiale ed era diventato negli anni un murales coloratissimo completamente ricoperto di firme, disegnato in ogni sorta di spazio, tutto dedicato agli U2 e alla loro musica. Andrea così prese un grosso pennarello nero e firmò in un angolo del muro i nostri nomi e quello del gruppo Joecool. A novembre di quell’anno comprammo Actunhg Baby e con grosso stupore ci accorgemmo che fu scattata una foto del pezzo di muro proprio dove comparivano le nostre firme e la stampata pubblicata nella label interna del cd. Un caso davvero singolare. Non so se questa vicenda fu un segno del destino che ci spinse a credere in ciò che suonavamo inseguendo i nostri sogni, ma dopo un anno circa, presentammo una cassettina alla Polydor, il nostro pezzo Gesù Diverso fu la chiave di accesso. Firmammo il contratto discografico con la Polydor e nel 1993 usci il nostro primo album Panorama.

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